È spiacevole ammetterlo, ma nel leggere il programma del viaggio in Trentino- Alto Adige ho provato un po’ di invidia verso i partecipanti. Il motivo? E’ molto semplice: non posso essere presente e quest’anno ho pure dovuto rinunciare al consueto soggiorno, nel mese di luglio, in una delle sue valli.
La lettura del programma ha risvegliato il ricordo di paesaggi stupendi, rilassanti e carichi di storia.
Alleghe, la prima tappa del viaggio, mi ha ricordato un paese placido, disteso sulla sponda sinistra dell’omonimo lago (creatosi artificialmente a seguito di una frana) e sormontato dall’imponenza del “Civetta” dove due tronconi di una moderna cabinovia, portano in quota, da dove si gode di una vista stupenda che spazia dalla Marmolada alle Tofane.
Da Passo Falzarego è passata la storia fatta dai nostri Alpini: da un lato i Lagazuoi, ora raggiungibili in funivia, ma durante la Prima Guerra Mondiale 1915/18 avamposto italiano; di fronte Sasso di Stria tenuto dagli austroungarici.
La Cappella della Visitazione, una semplice chiesetta bianca dal tetto a capanna, costruita nel 1958, sembra posta ai suoi piedi.
Lo spettacolo delle Tofane e del Cristallo che si gode da Cortina, è impagabile. Il desiderio di un soggiorno per godere della bellezza della natura e la possibilità di escursioni adatte a tutte le età, nasce prorompente.
Attraverso Passo Sella, Passo Gardena, Passo Pordoi si fa il giro del gruppo Sella (in inverno si fa con gli sci ai piedi ed è il “Sellaronda”) potendo godere della vista di ampie vallate, di boschi di abeti e larici, di paesini coi balconi in fiore, ma soprattutto, del caratteristico colore della montagna dolomitica che a seconda della posizione del sole, diventa rosa.
Di Selva di Val Gardena, dove ho avuto il piacere di fare per quattro anni consecutivi la settimana bianca, ho impresso il ricordo del Sasso Lungo e del Sella colpiti dal sole del tramonto colorati di un rosa indescrivibile.
Un capitolo a parte lo merita il lago di Carezza. Non di grandi dimensioni, circondato dal verde degli abeti, con le sponde protette, per cui è impossibile avvicinarsi all’acqua, quasi nascosto perché invisibile dalla strada, ma di un fascino unico. Il gruppo del Latemar che lo sovrasta, si specchia nelle sue acque e se non c’è vento a incresparle, le foto, per cercare di fermare sulla pellicola la doppia immagine della montagna, si sprecano.
Percorrendo la Val di Fassa che parte da Moena e arriva a Canazei (il tragitto della Marcialonga), si è accompagnati dal gruppo del Catinaccio: a Pozza di Fassa da Cima Dieci e Cima Dodici, a Campitello dal Sasso Lungo.
Giunti a Canazei in un soffio, tramite passo Fedaia, si arriva alla regina delle Dolomiti: La Marmolada col suo ghiacciaio che purtroppo si riduce di anno in anno.
Sono certo che dopo le meraviglie dei panorami e le emozioni che i partecipanti proveranno durante questo viaggio, il desiderio di un soggiorno o il piacere di vedere altre vallate, li indurrà a ritornare.
Quanta nostalgia nel ricordare quei magnifici luoghi!
O.B.